La fuga dei cervelli si
tinge di ‘’Rosa’’. Sono anni, ormai, che assistiamo ad una migrazione
‘’culturale’’ verso i Paesi extraeuropei. Menti che scelgono di recarsi
all’estero per perfezionare gli studi ed eccellere nelle arti e nei mestieri.
Un fenomeno che, negli ultimi tempi, ha interessato, soprattutto, le donne.
Giovani neolaureate, ricercatrici, professioniste del settore con un’alta
specializzazione che lasciano la propria terra per acquisire competenze.
Un fenomeno preoccupante
perché rischia di rallentare il progresso culturale, tecnologico ed economico delle
nazioni dalle quali avviene la fuga. Una
fuga silenziosa e preoccupante.
Vuoi per la crisi economica
e congiunturale che attanaglia il mondo da anni, vuoi per la mancanza di
risorse e tecnologie, i ‘’Cervelli rosa’’ in migrazione stanno crescendo a
dismisura.
Una percentuale altissima in
svariati campi. Dall’informatica, alla medicina, dall’economia alle scienze. Un
trend alto se si considera la percentuale maschile ‘’in trasferta’’, in netto
calo.
La risposta potrebbe ricercarsi negli oneri
contributivi più bassi e meno opportunità di carriera che provocano un'alta
mobilità lavorativa e geografica nelle donne specializzate che possiedono una
formazione post-laurea, un dottorato di ricerca, un master e via dicendo.
Il fatto che in tante vadano
a lavorare in atenei e centri di ricerca di altre nazioni è, ormai divenuto un
fattore fisiologico perché insito nella forte globalizzazione. Da qui, la
richiesta, da parte dei grandi centri di ricerca che inglobano persone
brillanti, provenienti da tutto il mondo.
Dall’Europa all’America,
dall’Africa alle terre australiane, un continuo via vai di giovani italiane che
intraprendono una nuova carriera e che, il più delle volte, preferiscono non
tornare nel ‘’Bel Paese’’, una volta perfezionato o acquisito nuove competenze.
Sicuramente uno dei
principali fattori è rappresentato dalla scarsa richiesta di lavoro in Italia.
Un dato certo che, comunque, non aiuta, ma che induce la classe dirigente ad
interrogarsi sulla problematica e a fare in modo che il fenomeno si arresti.
Maria Cristina Saullo
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