È stata una delle icone di stile della moda anni ’90. Avrebbe compiuto 91 anni a gennaio Mariuccia Mandelli, venuta a mancare nelle settimane scorse nella sua casa di Milano.
Il suo nome d'arte, Krizia, con cui si era affermata nel mondo della moda, l'aveva mutuato dall'ultimo Dialogo incompiuto di Platone; le sue collezioni, dalle linee essenziali e innovative le valsero la definizione di crazy Krizia da parte della stampa Usa; i suoi materiali preferiti erano gomma e sughero.
Era un’insegnante elementare che, alla cattedra, preferì la moda: aprì, infatti, nella città meneghina, un laboratorio con Flora Dolci; semplici i primi abiti; la loro caratteristica era l’essenzialità.
In seguito, era il 1971, al contrario del trend del momento che prevedeva gonne lunghissime o sotto il ginocchio, Krizia presenta una collezione di short sontuosi, conquistando il premio Tiberio d'oro.
Negli anni '80 arrivarono le dolci essenze dei profumi: tra i più famosi K de Krizia; poi, l’avvento del nuovo secolo e la collaborazione con giovani talenti per la progettazione delle collezioni; infine la cessione del marchio ai cinesi.
«Con lei – ha affermato l'assessore regionale allo Sviluppo economico, Mauro Parolini - la Lombardia e il nostro Paese hanno perso una stilista innovativa che ha portato la moda italiana nel mondo». Dal canto suo, il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha voluto ricordare la stilista come icona di bellezza ed eleganza.
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