L’Aquila non dimentica.
Sono passati tre anni da quella notte del 6 aprile 2009, quando alle ore 3:32 il terremoto ha devastato la città e numerosi paesi limitrofi. 309 le vittime e migliaia gli sfollati.
Le ferite sono ancora aperte. La popolazione non ha dimenticato.
Ieri sera, 10 mila fiammelle non si sono fatte intimorire dalla pioggia e hanno percorso, in assoluto silenzio, le vie del centro dell’Aquila, partendo dalla Fontana Luminosa. Poi, i 309 rintocchi della campana della chiesa delle Anime Sante che hanno accompagnato la lettura dei nomi delle vittime e di due ragazze morte in un incidente stradale, di ritorno dalla fiaccolata dell'anno scorso.
Il percorso è lo stesso dello scorso anno. Numerosi i volti noti, dai quali si intravedeva la stessa tristezza di tre anni fa.
Sono passati quasi mille giorni e il dolore non si è sopito. Un dolore che ha segnato la storia, la cultura, le tradizioni, l’anima di un'intera città e ha sconvolto la vita di migliaia di persone che in quella notte di terrore hanno perso i propri cari.
Le macerie, però, sono ancora lì. Da 36 mesi è stato rimosso solo il 5%.
Nel terzo anniversario del sisma, il centro storico è completamente fermo. La ricostruzione del cuore del capoluogo abruzzese non è ancora partita e le cifre relative all'assistenza della popolazione sono impressionanti.
“21.731 sono le persone ancora assistite”, secondo i dati della Struttura per la gestione dell'emergenza, “di cui diecimila alloggiate a carico dello Stato e 11.312 che godono dell'autonoma sistemazione”.
“173 aquilani sono ospitati negli alberghi e 141 nelle strutture di permanenza temporanea.
Sono passati quasi mille giorni e il dolore non si è sopito. Un dolore che ha segnato la storia, la cultura, le tradizioni, l’anima di un'intera città e ha sconvolto la vita di migliaia di persone che in quella notte di terrore hanno perso i propri cari.
Le macerie, però, sono ancora lì. Da 36 mesi è stato rimosso solo il 5%.
Nel terzo anniversario del sisma, il centro storico è completamente fermo. La ricostruzione del cuore del capoluogo abruzzese non è ancora partita e le cifre relative all'assistenza della popolazione sono impressionanti.
“21.731 sono le persone ancora assistite”, secondo i dati della Struttura per la gestione dell'emergenza, “di cui diecimila alloggiate a carico dello Stato e 11.312 che godono dell'autonoma sistemazione”.
“173 aquilani sono ospitati negli alberghi e 141 nelle strutture di permanenza temporanea.
Il ministro Barca, presente in città, ha assicurato tempi brevi per l'apertura dei cantieri e la ripresa di una città che vuole risorgere. Lo dimostra la tenacia della maggior parte degli aquilani che sono rimasti a vivere in loco o che ci tornano ogni volta che possono perché non vogliono dimenticare.
E le note e le parole di "Domani", la canzone che 56 artisti italiani hanno inciso per l'Aquila pochi giorni dopo il sisma risuonano lungo il percorso come dolci melodie di chi non abbandonerà mai il sogno di queste anime: ''Ritornare a volare Alto''....
E le note e le parole di "Domani", la canzone che 56 artisti italiani hanno inciso per l'Aquila pochi giorni dopo il sisma risuonano lungo il percorso come dolci melodie di chi non abbandonerà mai il sogno di queste anime: ''Ritornare a volare Alto''....
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