Un brivido che scende lungo la schiena.
Il ricordo, ormai sopito, di quel 26 dicembre del 2004, si è materializzato di nuovo in una mattina, a dir poco autunnale, di inizio aprile.
È come se oggi, mercoledì 11 aprile 2012, l’orologio del tempo sia tornato indietro. È più di un’ora che le agenzie battono lanci sul terremoto avvenuto alle ore 11:01 in Indonesia, al largo della provincia nord-occidentale di Aceh, sull'isola di Sumatra.
Secondo l’Agenzia geofisica locale, la scossa ha avuto una magnitudo di 8.9 gradi sulla scala Richter. Da qui, l'allarme tsunami, con la vigilanza estesa a tutto l'Oceano Indiano.
Il ricordo, ormai sopito, di quel 26 dicembre del 2004, si è materializzato di nuovo in una mattina, a dir poco autunnale, di inizio aprile.
È come se oggi, mercoledì 11 aprile 2012, l’orologio del tempo sia tornato indietro. È più di un’ora che le agenzie battono lanci sul terremoto avvenuto alle ore 11:01 in Indonesia, al largo della provincia nord-occidentale di Aceh, sull'isola di Sumatra.
Secondo l’Agenzia geofisica locale, la scossa ha avuto una magnitudo di 8.9 gradi sulla scala Richter. Da qui, l'allarme tsunami, con la vigilanza estesa a tutto l'Oceano Indiano.
Poi, alcuni minuti fa una nuova scossa di magnitudo 6.5 è stata registrata dall'agenzia per la gestione dei disastri indonesiana, ma secondo la ''Reuters'' le autorità indonesiane avrebbero ridimensionato lo tsunami. Le prime onde arrivate sulle spiagge di Sumatra sarebbero alte appena diciassette centimetri.
L’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, ha reso noto che la ‘’Faglia’’ è diversa rispetto a quella che ha causato il terremoto del 2004 e si trova a 50-100 chilometri più a est, in mare aperto. Quello che ha colpito l'Indonesia è l'ottavo terremoto più forte dal 1900, “solo di poco inferiore a quello, di magnitudo 9.0, che l'11 marzo 2011 ha devastato il Giappone, ma più potente di quello, di magnitudo 8.6, che il 28 marzo 2005 uccise più di 1.300 persone sempre a Sumatra”.
Intanto, l’unità di crisi del nostro ministero degli esteri sta compiendo verifiche sull'eventuale presenza di italiani nelle zone coinvolte dal terremoto e dalla conseguente allerta tsunami anche in India, Thailandia e Sri Lanka.
Il panico l’ha fatta da padrona. Pare sia saltata l'elettricità. Si parla di ingorghi per arrivare in luoghi più alti. Ovunque risuonano sirene e versi del Corano dalle moschee. Da quanto si è appreso, numerose sono le città del versante orientale dell'India che hanno avvertito i riflessi del sisma di magnitudo 8,7. Momenti di panico si sono avuti a Kolkata e Chennai dove la gente è scesa in strada, mentre la scossa è stata avvertita chiaramente anche a Bangalore, Bhubaneswar e Mumbai.
L’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, ha reso noto che la ‘’Faglia’’ è diversa rispetto a quella che ha causato il terremoto del 2004 e si trova a 50-100 chilometri più a est, in mare aperto. Quello che ha colpito l'Indonesia è l'ottavo terremoto più forte dal 1900, “solo di poco inferiore a quello, di magnitudo 9.0, che l'11 marzo 2011 ha devastato il Giappone, ma più potente di quello, di magnitudo 8.6, che il 28 marzo 2005 uccise più di 1.300 persone sempre a Sumatra”.
Intanto, l’unità di crisi del nostro ministero degli esteri sta compiendo verifiche sull'eventuale presenza di italiani nelle zone coinvolte dal terremoto e dalla conseguente allerta tsunami anche in India, Thailandia e Sri Lanka.
Il panico l’ha fatta da padrona. Pare sia saltata l'elettricità. Si parla di ingorghi per arrivare in luoghi più alti. Ovunque risuonano sirene e versi del Corano dalle moschee. Da quanto si è appreso, numerose sono le città del versante orientale dell'India che hanno avvertito i riflessi del sisma di magnitudo 8,7. Momenti di panico si sono avuti a Kolkata e Chennai dove la gente è scesa in strada, mentre la scossa è stata avvertita chiaramente anche a Bangalore, Bhubaneswar e Mumbai.
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