Ripropongo, con piacere, un'attenta analisi della giornalista, Maria Antonietta Calabrò, sull'Huffingtonpost che ha recensito l'ultimo lavoro editoriale del professor, Mario Caligiuri, dal titolo "Introduzione alla società della disinformazione"
M5S, la società della disinformazione e la Fattoria degli
Animali
Maria Antonietta Calabrò Giornalista
"L'attuale debole ruolo degli intellettuali
probabilmente incide nelle inefficienze della democrazia che dipende dalla
inadeguatezza della rappresentanza", scrive il professor Mario Caligiuri
in un recente saggio, quanto mai adatto all'attuale fase storica del nostro
Paese e persino alla cronaca delle ultime 24 ore, e all'utilizzo e alla
gestione della piattaforma Rousseau per "decidere il destino"
dell'azionista di maggioranza del governo Conte, Matteo Salvini.
Il titolo del saggio già dice tutto. "Introduzione alla
società della disinformazione", che chiama in causa "la comunicazione
pubblica come strumento di individuazione e controllo dell'operato delle classe
dirigenti da parte dei cittadini".
Ebbene, se applichiamo la tesi di Caligiuri al caso della piattaforma
Rousseau, l'utilizzo di internet, l'appello agli iscritti, per le modalità in
cui esso è avvenuto, l'esiguo numero dei partecipanti, i blocchi continui dello
strumento, i "No" scambiati per "Sì", come l'immagine della
Regina nel referendum costituzionale tra Monarchia e Repubblica nell'immediato
dopoguerra (quando sterminate masse contadine furono indotte a credere che
mettendo la croce sulla testa dell'Italia avrebbero votato per la Monarchia),
eccetera, potranno studiati come caso da manuale di utilizzo della post verità,
per l'esercizio del potere politico, nel mondo 4.0 .
Nel mondo attuale, secondo Caligiuri, "si richiede
maggiore istruzione di fronte alla emergenza sociali (dal fenomeno
dell'immigrazione ai rischi ambientali, dai pericoli del cyberspazio
all'impatto dell'intelligenza artificiale) ed invece questa educazione pubblica
(sia strettamente curriculare, con la scuola e l'università, ma anche quella
offerta dal giornalismo di qualità) non c'è o non c'è più. E il mondo diventa
il regno delle fake news, o in modo classico, della menzogna e appunto della
disinformazione, che nel passato recente era contenuta ad aspetti limitati del
controllo sociale, mentre oggi dilaga su ogni dettaglio della vita quotidiana.
Secondo l'Autore fenomeni del genere sono possibili per la
mancanza di adeguata educazione, e quindi sono causa ed effetto della crisi
educativa.
Caligiuri spiega: "Occorre necessariamente recuperare
le facoltà propriamente umane, come la memoria, la concentrazione, il ricordo,
la ricerca ed il dialogo. purtroppo al momento avviene l'esatto opposto, dal
momento che internet "disincentiva" la persona ad usare questa
facoltà che invece rappresentano oasi di resistenza al clamore delle
tecnologie".
Eppure qualche accenno di resistenza comincia comunque a
vedersi come nell'orwelliana Fattoria degli animali.
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