lunedì 3 agosto 2015

Siamo alla frutta....

Tutti ricordiamo il rapporto Svimez, reso noto nei giorni scorsi. Il Mezzogiorno d’Italia cresce meno della Grecia. Ebbene si. È questa la dura realtà con la quale ci scontriamo quotidianamente. E le problematiche si tastano su mano in un territorio abbandonato dalle istituzioni. Dove i servizi minimi essenziali per i cittadini funzionano a singhiozzo. Un Paese, una Nazione divisa e diseguale, dove il Sud scivola sempre più nell’arretramento. “Nel 2014 – si legge nel rapporto Svimez - per il settimo anno consecutivo, il Pil del Mezzogiorno è ancora negativo (-1,3%). Il divario di Pil pro capite è tornato ai livelli di 15 anni fa. Negli anni di crisi 2008-2014, i consumi delle famiglie meridionali sono crollati quasi del 13% e gli investimenti nell’industria in senso stretto addirittura del 59%. Nel 2014, quasi il 62% dei meridionali guadagna meno di 12 mila euro annui, contro il 28,5% del Centro-Nord”. Dati allarmanti che fanno riflettere e non poco. L’economia ristagna,. I consumi delle famiglie calano. L’emigrazione continua e con essa la fuga dei cervelli. La sanità è al collasso. Per una risonanza magnetica bisogna aspettare mesi e mesi e, in alcuni casi, come è successo ad un mio congiunto, sei costretto a rivolgerti a strutture sanitarie fuori regione o a cliniche private per un esame necessario e impellente. È mai possibile che uno strumento così importante, come la risonanza magnetica, nell’ospedale di Cetraro non funzioni? È possibile che nonostante la prenotazione effettuata nel mese di giugno e la visita programmata per settembre, questa mattina sia arrivata la telefonata che l’esame in oggetto non potrà più essere effettuato, in quanto la strumentazione è fuori uso? Non è più possibile andare avanti così. Ci sentiamo abbandonati, non tutelati e non garantiti nei nostri diritti.  

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