Occhi sgranati dalla paura.
Una lacrima che scorre sul volto di un bambino indifeso. Una manina che ti
chiede aiuto. Uomini, donne, bambini che scappano dal loro paese, in cerca di
un futuro migliore. Sono giorni, settimane, mesi, che assistiamo, il più delle
volte con un senso di impotenza, a sbarchi di immigrati sulle coste del Sud
Italia. Persone, ammassate su barconi alla deriva, salvati dai nostri militari
nelle acque del mediterraneo. Cittadinanze intere, operatori sanitari, forze
dell’ordine, parrocchie, associazioni che si prodigano, quotidianamente, per
dare assistenza ai più bisognosi. È accaduto questo anche a Scalea. Ieri
mattina, davanti il piazzale antistante la chiesa di San Giuseppe Lavoratore,
circa 200 immigrati, in transito su tre pullman, diretti a Milano nei centri di
accoglienza, hanno fatto sosta nella cittadina tirrenica. Durante la notte, da
quanto si è appreso, il motore di uno dei bus, provenienti da Trapani, è andato
in avaria. Da qui la decisione di fermarsi nel posto più vicino. Gli immigrati,
la maggioranza di origine eritrea, sono rimasti assiepati nell’aria adiacente
il luogo di culto fino alla tarda mattinata, quando è arrivato un autobus da
Cetraro, che ha permesso loro di continuare il viaggio verso la Lombardia.
Intorno alle 08:00 del mattino, sentendo voci, provenire dall’esterno, il
parroco della Chiesa di San Giuseppe Lavoratore, Monsignor Cono Araugio,
insieme al suo vice, Don Fiorino, si sono recati sul posto per rendersi conto
della situazione. Da qui, uno scatto di orgoglio e fratellanza senza eguali.
Subito in moto la macchina dei soccorsi e della solidarietà. Le porte della
canonica, sono state aperte per permettere ai migranti di rifocillarsi. Anche i
servizi igienici del vicino campo sportivo sono stati messi a disposizione
degli ospiti. I sacerdoti si sono prodigati, insieme alla benevolenza di molti
cittadini per sopperire alle esigenze di tutti loro. Gli stessi hanno cercato
di comprendere di cosa avessero bisogno. Molti, cercavano un telefono facendo
segno con la mano. Sono stati regalati rosari che spiccavano sul petto dei più,
generi alimentari di ogni tipo, soprattutto ai bimbi. I parrocchiani, hanno
donato loro latte, acqua, biscotti e cappellini colorati per rifocillarsi dal
caldo. Sul posto, prontamente allertati, sono giunti i carabinieri della
compagnia di Scalea, i vigili urbani, dipendenti comunali e molti altri
cittadini. In loco anche un’ambulanza del 118 che ha prestato soccorso ad una
persona che aveva accusato un malore. Intorno alle ore 10:00 i tre autobus sono
riusciti a partire per la città meneghina, dove la Croce rossa ha accolto gli
immigrati.
M.S.
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