mercoledì 31 ottobre 2012

...E ora cosa accadrà?

Continua lo sciame sismico sul massiccio del Pollino, interessato, nei giorni scorsi, da una forte scossa di terremoto. Da più parti è stato chiesto lo stato di calamità naturale, ma l'esecutivo nazionale tarda a dare risposte. Parlamentari di ogni schieramento politico, le istituzioni locali, provinciali, regionali, esperti del settore e i cittadini tutti, in campo per la prevenzione e il ripristino della normale vita quotidiana. 
Nei giorni scorsi, nei comuni colpiti dal sisma hanno riaperto le scuole, ma la paura è tanta. Ancora oggi, numerose famiglie non sono rientrate nelle proprie abitazioni, il 40% delle quali sono state dichiarate inagibili. Problemi anche negli ospedali. Uno in particolare, quello di Mormanno. Chiese chiuse, beni architettonici e di pregio artistico transennati. La macchina dei soccorsi ha funzionato alla perfezione. Mobilitazione anche da parte dei vigili del fuoco di Perugia, presenti nei comuni potentini con le loro attrezzature all'avanguardia per monitorare il territorio, insieme ai colleghi calabresi e lucani. 
E ora?
Lo stato non risponde. Sembriamo abbandonati a noi stessi.
Questa mattina, nell'ambito della trasmissione ''Uno Mattina'', in onda su Rai 1, il governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti, ha espresso la grande preoccupazione “perché – ha affermato - la mancata dichiarazione, da parte del Governo, dello stato di emergenza, che è un elemento fondamentale per affrontare complessivamente la situazione, ci lascia un pò allo sbando. È importante allora - ha aggiunto Scopelliti - un impegno diretto dell'esecutivo nazionale con la costituzione di un Tavolo tecnico, nell'ambito del quale individuare un percorso che consenta di mettere in sicurezza tutti quei siti pubblici e privati danneggiati dal sisma, in modo da dare garanzie ai cittadini e restituire loro una vita normale”. 
La Calabria è una regione ad alto rischio sismico. “Occorre, dunque, - ha continuato il presidente della giunta regionale calabrese - programmare e pianificare gli interventi necessari per mettere in sicurezza l'intera regione. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, ma vogliamo discutere col Governo e i ministeri competenti dell'attuazione degli interventi necessari per dare serenità e un futuro alle famiglie colpite dal sisma”. 
Secondo Scopelliti, ''al di là dell'intervento immediato e della tempestività con cui è stato attuato, grazie ad un meccanismo regionale e locale la cui efficienza è stata riconosciuta dal Capo della Protezione civile, Gabrielli, rimangono due aspetti importanti da definire: come gestire la fase emergenziale, determinata dal fatto che c'è un terzo degli edifici di Mormanno che non sono agibili e come gestire anche la fase della pianificazione, con risorse e certezze, degli interventi per mettere in sicurezza tutto il territorio calabrese. Per questo è indispensabile l'azione del Governo centrale''.

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