E' partita l’iniziativa rivolta ai giovani diabetici della Calabria,
realizzata con il contributo della rete pediatrica regionale, grazie
al finanziamento della Regione Calabria. Fino al 2 settembre
2012 si svolgerà, infatti, a Scalea, il primo campo scuola regionale per
trenta ragazzi e adolescenti con diabete mellito, di età compresa
tra gli 11 e i 17 anni, seguiti nei centri di diabetologia pediatrica.
Dei trenta giovani iscritti al campo scuola quattro sono lametini e
per la prima volta saranno lontani dalle loro famiglie. Il progetto,
presentato dall’Asp di Reggio Calabria in collaborazione con il
Centro di diabetologia pediatrica dell'ospedale di Locri, prevede la
realizzazione di campi scuola e week-end educativi nel triennio
2012-2014, programmati con il contributo dello staff, composto dai
responsabili della rete pediatrica regionale, di cui fanno anche
parte il Dottor Ernesto Saullo, primario del reparto di pediatria di
Lamezia Terme, le dottoresse Mimma Caloiero e Loredana
Costantino e le infermiere Marialuisa Verso e Diana Puglise, tutte
componenti dell’Unità operativa pediatrica dell’ospedale “Giovanni Paolo
II” di Lamezia Terme.
In particolare il reparto di Pediatria del
nosocomio lametino, che è il Centro di riferimento Regionale per la
cura del diabete giovanile, ha ospitato tutte le riunioni
organizzative dell’evento. Il percorso educativo-terapeutico
consentirà di offrire gratuitamente ai ragazzi calabresi con diabete
l'opportunità di un soggiorno residenziale presso l’Hotel Parco
dei Principi di Scalea, durante il quale verrà condiviso con
l’equipe medica un percorso educativo-terapeutico che rientra ormai
a pieno titolo nella terapia ottimale del diabete al pari della
somministrazione di insulina, della dieta, dell'autocontrollo e della
prevenzione delle complicanze.
Il Direttore generale dell’Azienda
sanitaria provinciale di Catanzaro, Gerardo Mancuso,
ritiene “molto importante per i giovani essere responsabili del
proprio diabete, imparare a conoscerlo ed a conviverci. E’ alle
soglie dell'adolescenza che il ragazzo ha la necessità di
approfondire le sue conoscenze sul diabete, per rendersi autonomo ed
affrontare esperienze al di fuori della famiglia. Inoltre - dice
ancora Mancuso - la continua presenza nel campo scuola del medico,
della dietista e dello psicologo farà sì che ogni occasione possa
diventare motivo di confronto e di apprendimento, ed il ragazzo avrà
una risposta competente ad ogni sua domanda”.
“Il campo scuola
formativo – ha spiegato il primario Ernesto Saullo – servirà ai
ragazzi per cominciare a sapersi gestire nella vita di tutti giorni e
convivere con il diabete, in modo da gestire al meglio la loro
salute, e poter acquisire autonomia gestionale nelle corretta
alimentazione e nella gestione dei valori glicemici in modo regolare.
Verranno utilizzati strumenti ludici e attività sportive per far
comprendere al bambino l’importanza della corretta alimentazione e
correggere dopo un attento studio le cattive abitudini alimentari ed
indirizzare il ragazzo verso un comportamento alimentare corretto”.
I medici e gli operatori coinvolti metteranno in campo la propria
esperienza e capacità per aiutare i ragazzi diabetici, dei quali
saranno monitorati i valori glicemici. Il team educativo è
costituito da personale sanitario con specifica formazione in ambito
diabetologico, che prenderà parte al soggiorno
educativo-terapeutico, garantirà le occasioni di confronto e di
apprendimento per migliorare e approfondire le conoscenze sul diabete
e rafforzare le motivazioni. Per l’occasione sono stati realizzati
dei gadget personalizzati che saranno distribuiti ai bambini con un
kit che comprende capellino, zainetto, penne, quaderni e colori che
verranno utilizzati durante le attività.
Per il coordinatore della
Rete Diabetologica Pediatrica Calabrese, Francesco Mammì, “nel
trattamento del diabete in età pediatrica, condizione che accompagna
la persona per tutta la vita, è di fondamentale importanza far
acquisire al paziente la consapevolezza che la cura della malattia è,
in buona parte, nelle sue stesse mani, Questo processo, che prende il
nome di "educazione terapeutica'; rappresenta oggi l'aspetto più
innovativo della cura. In questo contesto il Campo scuola é
un'esperienza importante, non solo educativa ma anche formativa per
il confronto continuo con altri ragazzi che condividono lo stesso
problema e per la disponibilità del personale medico e non medico
presente ad ascoltare, correggere, consigliare. Attraverso
l'esperienza del campo scuola i ragazzi ed i giovani con diabete
possono acquisire maggiore consapevolezza della "propria"
condizione e possono essere aiutati a diventare i veri protagonisti
nella gestione dei problemi quotidiani”.
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