martedì 21 luglio 2015

DUE GIORNATE DI DIVERTIMENTO, SPORT, DANZA, SPETTACOLO PER DONARE UN SORRISO A CHI NON LO HA

Due giorni di sport, natura e spettacolo per contribuire a donare un sorriso a chi ha difficoltà. E' tutto pronto a Santa Maria del Cedro per il I meeting “Dona un sorriso”, in programma il 25 e 26 luglio. Una manifestazione sportiva benefica che ha l'obiettivo di raccogliere per i Reparti di Oncologia Pediatrica, in particolare del Policlinico “Gemelli” di Roma, dove, frequentemente, vengono ricoverati bambini affetti da tumori e leucemia. Il programma è ricco di iniziative. Si va dall'escursione in mountain bike, sabato 25 luglio, ai giochi per bambini in spiaggia, allo stage di danza, alla maratona del sorriso. In serata, non mancherà l'intrattenimento musicale e uno spettacolo di danza fino alla disco dance. Anche nella giornata di domenica, 26 luglio, proseguiranno gli eventi dedicati alla raccolta fondi per i reparti di Oncologia pediatrica. Giochi per adulti, fitness, danza, zumba, Le finalità della manifestazione le spiegano gli organizzatori: “Il desiderio di questi bambini è quello di vivere, crescere e affrontare il cammino della vita. Purtroppo però, per tanti di loro questo desiderio non si avvera, e il loro sogno di vincere la malattia si infrange contro il linfoma che li porta via, tra gli angeli...nel cielo! Una realtà che lascia tristezza di fronte a tutto ciò, ma che rappresenta anche lo stimolo a dedicarsi con impegno a questa iniziativa concentrando i propri sforzi sulla raccolta fondi per contribuire a rendere meno difficile e triste la loro permanenza in questi reparti”. Due giorni di divertimento, insomma, per regalare un sorriso in più a chi soffre.



venerdì 17 luglio 2015

San Nicola Arcella: I° Trofeo Baia di San Nicola


Riapre uno dei locali più belli e suggestivi della Calabria....

Riapre in tutto il suo splendore e rilancia dopo due anni di stop uno dei locali più in voga di Scalea e della Riviera dei Cedri: “L’Acadie club”. Da sabato 18 luglio, nelle scenografiche piste da ballo completamente rinnovate, riprende la lunga avventura del club, tra i più belli della Calabria. "Vogliamo dare uno scossone, con una proposta ad ampio raggio che possa attirare tantissime persone - affermano Gino Liguori e  Alda Civelli, patron della storica discoteca di Scalea, mostrando grande fiducia nel futuro del locale e dell'intrattenimento estivo nel comprensorio tirrenico". Il 18 luglio, dunque, ripartirà l'avventura della struttura, importante non solo per i cittadini del Tirreno e per i turisti alla ricerca di luoghi speciali dove trascorrere le notti d’estate, ma per tutto il territorio e il suo tessuto sociale ed economico. Nel programma dell'Acadie club, sono previste serate diverse, proposte al passo con i tempi, in base alle nuove richieste e hai bisogni del pubblico sempre più attento ed esigente. Per Alda e Gino, l'obiettivo è quello di offrire una proposta eterogenea che possa accontentare un gran numero di persone. Per tale motivo è stato scelto l'intero e collaudatissimo staff del Qi clubbing di Franciacorta, in provincia di Brescia, animazione compresa, che porterà nella riviera dei Cedri un mix di musica, arte e spettacolo mai visto prima, a partire dalla serata d’inaugurazione, alla quale sarà presente, insieme al corpo di ballo Qi Show, direttamente dal "Lido de Paris", Claire Camille, una delle migliori interpreti mondiali della danza.

giovedì 16 luglio 2015

Deontologia del giornalista e rapporto con le fonti d’informazione: interessante convegno in Prefettura a Catanzaro

All’evento, organizzato dall’Ordine dei Giornalisti della Calabria, hanno partecipato il Prefetto Latella, il Procuratore Generale Mazzotta, il Procuratore Aggiunto Bombardieri, Monsignor Bertolone, il vicario del Questore Peluso ed il comandante dei CC di Catanzaro, Cantoni


“Il codice deontologico dei giornalisti ed il rapporto con le fonti d’informazione” sono stati al centro di un interessante incontro-evento organizzato dall’Ordine dei Giornalisti della Calabria al quale hanno partecipato circa 200 giornalisti calabresi e tenutosi nella Sala del Tricolore della Prefettura di Catanzaro. Sul tema sono intervenuti sei relatori d’eccezione che hanno sviscerato in tutti i suoi aspetti il tema del convegno. Il Prefetto di Catanzaro, dottoressa Luisa Latella, ha sottolineato l’importanza di una informazione corretta, che corrisponda alla realtà dei fatti e che non induca, nell’opinione pubblica, una percezione distorta o esagerata della realtà. “La gente si forma un’opinione leggendo i giornali, seguendo le televisioni o andando sui siti web d’informazione -ha detto la dottoressa Latella- e se le notizie che legge o ascolta non sono veritiere finisce col percepire una realtà deformata e con l’adattare anche i propri comportamenti o le proprie reazioni a quella realtà”. Il dottor Raffaele Mazzotta, Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Catanzaro ha incentrato il suo intervento su aspetti essenzialmente tecnici:  prima ha illustrato magistralmente i problemi legati al segreto istruttorio ed al diritto del giornalista di non rivelare la fonte della notizia, poi ha specificato quali siano le responsabilità degli Uffici di Procura e della Procura Generale, in quanto fonti primarie, in relazione alle notizie da diffondere. “Abbiamo il dovere di dare informazioni circostanziate, precise e corrette ai giornalisti” -ha detto il dottor Mazzotta- aggiungendo che “proprio per questo la responsabilità di divulgare le notizie ricade sui capi delle Procure e sul Procuratore Generale, i quali eccezionalmente possono delegare un altro magistrato dell’ufficio. E nel dare le notizie alla stampa -ha aggiunto il Procuratore Generale- bisogna tenere nel debito conto il rispetto della dignità di tutti”. Monsignor Bertolone, arcivescovo di Catanzaro, si è soffermato dal canto suo su aspetti più strettamente etici della professione giornalistica: “Giornalismo non deve significare -ha detto Monsignor Bertolone- soltanto dare notizie ma anche preoccuparsi dell’impatto che quelle notizie possono avere sull’opinione pubblica. Quello che deve venire in campo prepotentemente deve essere la sensibilità, la cultura e la professionalità del giornalista perché informare deve servire anche e soprattutto a formare”. Il dott. Giovanni Bombardieri, Procuratore Aggiunto della DDA di Catanzaro, ha illustrato nel dettaglio, e con grande efficacia, le norme che regolano la pubblicazione di atti giudiziari. “Non tutti gli atti depositati sono pubblicabili  -ha spiegato il dott. Bombardieri- perché alcuni di essi, pur già a conoscenza dell’imputato o del difensore, possono, se pubblicati, determinare danni alle indagini”. Il Procuratore Aggiunto ha inoltre ricordato come sia necessario, raccontando fatti di cronaca, “dare ad ogni elemento la giusta collocazione, evitando di collegare tout court episodi di valenza circoscritta a realtà criminali organizzate e molto più invasive. Bisogna evitare -ha detto ancora Bombardieri- di ingenerare allarmismi eccessivi ed ingiustificati ancorando le notizie alle informazioni che provengono solo da fonti primarie e credibili”. Il dott. Luigi Peluso, vicario del Questore di Catanzaro, si è soffermato sull’organizzazione interna alle Questure e sulle caratteristiche dell’ufficio che è delegato a tenere i contatti con la stampa ed a fornire informazioni. “Sempre raccordandoci con la Procura -ha detto il dott. Peluso- noi della Polizia diamo notizie alla stampa solo dopo averle adeguatamente filtrate e valutate e solo sulla base di elementi certi ed ormai agli atti”. Il colonnello Ugo Cantoni, Comandante provinciale dei carabinieri di Catanzaro, ha invitato i giornalisti a tenere conto sempre dell’alta incidenza che le notizie da loro fornite hanno sulle persone. “Ancora oggi -ha detto il colonnello Cantoni- per dare forza ad una notizia la gente usa dire che l’ha letta sul giornale o l’ha sentita in televisione. Questo significa che una notizia falsa data dai giornali o dalla televisione acquista immediatamente una credibilità che non meriterebbe e che può però generare danni seri alle persone. Vi invito a riflettere su questo” –ha concluso Cantoni. Il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Giuseppe Soluri, nel ringraziare tutti i relatori per il loro prezioso e pregnante intervento, ha concluso ricordando la necessità e l’obbligo per i giornalisti di rispettare il codice deontologico, “sia quello fissato dalle norme che quello -ha detto- rappresentato dalla propria coscienza, dalla propria cultura e dalla propria maturità professionale”


martedì 14 luglio 2015

La Libertà....

In questi giorni, molto si discute sul tema del libero pensiero. A scuola, sui giornali ma anche i mass media dibattono molto di questa libertà. Non si parla di cosa essa sia nella sua stessa essenza, ma si sottolinea la necessità della difesa di tale diritto.La libertà di pensiero, di espressione appartiene alla dignità stessa dell’uomo. Il diritto di avere proprie idee, di poterle sostenere, divulgare, far conoscere. Il diritto di difenderle, di manifestarle, di metterle per iscritto e proclamarle. Libertà di pensiero è tutto questo e non solo.Tuttavia occorre fare una precisazione: si parla di diritto, ma di diritto volto al bene proprio e altrui. Non esiste un diritto all’offesa, alla denigrazione, alla derisione altrui. Non esiste un diritto alla diffamazione, alla calunnia. Non vi è alcun diritto alla persecuzione né all’istigazione. La libertà di pensiero ,non è libertà al male gratuito, all’ingiuria, all’accusa. Si tratta di un valore molto alto che va difeso e riconosciuto a tutti , in quanto uomini liberi e di ottimi costumi, perciò va al tempo stesso tutelato e assicurato nel massimo rispetto della dignità della persona.

M.S.

venerdì 10 luglio 2015

Ad Maiora Semper....

Ho appena finito di leggere un libro che mi ha affascinato. Mi ha riportato indietro negli anni. Quegli anni vissuti in una caserma dei carabinieri. La mia casa, la mia famiglia, il mio essere donna al servizio della collettività anche se faccio un lavoro diverso. Sono una giornalista (disoccupata al momento). Il volume, mi è stato prestato da una signora splendida, molto gentile, con la quale disquisiamo spesso su cosa vuol dire essere militari dell’arma nell’anima. Il libro si chiama ‘’Il Basco Rosso’’, scritto, in maniera brillante, da Alessandra D’Andrea. Fiumi di parole e frasi semplici che scorrono in maniera fluida e immergono il lettore in un universo ricco di sensi inebrianti. Scorrendo le pagine, si scopre la vita di uomini addestrati a resistere nei territori più impervi e nelle situazioni più difficili, nella consapevolezza di dover adempiere ad un compito che per loro è una missione. Sono i “Cacciatori di Calabria”. I carabinieri dello squadrone eliportato, di stanza a Vibo Valentia. Continuando a leggere, mi sono immersa nella loro storia e nei sentimenti che li accompagnano nel loro lavoro contro i sequestri, il narcotraffico, l’espandersi della ‘ndrangheta. “Si tratta di uomini che operano nell’ombra. Lì li ho conosciuti e lì li ho lasciati – ha affermato l’autrice, romana, studiosa del fenomeno delle mafie -. Quello dei “Falchi” è uno di quei reparti su cui, ieri come oggi, vige il massimo riserbo. Nel mio libro non troverete, quindi, rivelazioni su indagini, operazioni o catture eccellenti. Piuttosto l’obiettivo è avvicinare i cittadini e i giovani all’Arma dei Carabinieri. Il mio lavoro rappresenta l’anello di congiunzione tra i militari e noi tutti, per una maggiore partecipazione civile, soprattutto in questo delicato momento storico, dove è evidente la mancanza di punti di riferimento”. Si…. Punti di riferimento. Chi come me, è cresciuta con il senso del dovere, il rispetto totale delle leggi e della legalità sa che solo avendoli può continuare ad operare con onestà, quella con la ‘’O’’ maiuscola, per creare un futuro migliore. Quando ho finito di leggere il libro, mi sono resa conto di essere ripiombata in un mondo che mi appartiene. È nel mio Dna. Sentirsi carabiniere nel cuore. Essere consapevoli di cosa vuol dire il sacrificio, l’abnegazione, il senso del dovere e dello Stato può farci diventare cittadini migliori. Basta volerlo. Non ho scelto di nascere e crescere in un ambiente militare, ma devo dire “GRAZIE PAPA’”’ per avermi insegnato ad essere quella che sono.

M.C.S.


mercoledì 8 luglio 2015

L'Europa deve avere più cuore....


Sono giorni, ma cosa dico, settimane, che siamo tutti incollati alla televisione ad assistere a dirette fiume sulla crisi greca. Grexit si…Grexit no… Un dilemma che attanaglia tutti noi cittadini europei. Ho un ricordo nitido sul default dell’Argentina, ma non essendo molto addentro ad avvenimenti economici e finanziari (Cosa molto sbagliata lo so) non me ne sono mai interessata più di tanto. Ora no. Le cose sono cambiate. Cerco di capire, di farmi un’idea su cosa stia accadendo e di come si potrebbe uscire da questa empasse. Vado a spulciare l’andamento delle borse (oggi quelle asiatiche sono crollate), lo spread. Ascolto, con attenzione, ciò che dichiarano i più illustri economisti, insieme alle analisi di miei autorevoli colleghi. L’anno scorso (era ottobre) sono stata in Grecia. Una nazione bellissima. Ho visitato Santorini e Atene. Luoghi incantevoli, ricchi di storia, cultura, tradizioni. La popolazione è gentile, affabile, molto propensa al dialogo. Il turista che visita il borgo meraviglioso dell’isola più bella (a mio modesto parere) della Grecia è accolto da un profumo inebriante che circuisce i sensi dei più.  Un mondo fatato, colorato di blu che fa pensare alla beltà del paradiso dantesco. Per non parlare, poi, della capitale. Quell’Atene ricca di storia, mitologia, culto degli dei, patria dei più grandi oratori e di quella ‘’Democrazia’’ alla quale, oggi, tutti si appellano. È lì, in quelle piazze sconfinate, che è nato il δῆμος (démos), popolo e κράτος (cràtos) potere, che, etimologicamente, significa governo del popolo. È nella penisola ellenica che è nata la ‘’Polis’’, un modello di struttura che prevedeva l'attiva partecipazione degli abitanti liberi alla vita politica. Ed è proprio la popolazione che domenica scorsa ha mandato un segnale chiaro all’Europa, votando ‘’No’’ al referendum. Non mi divulgo oltre, anche perché ormai, è noto a tutti quali sono gli avvenimenti di queste ultime ore. Il premier italiano, Matteo Renzi, ha affermato che l’Europa, così com’è, non va. Ci vuole più crescita. Il primo ministro greco, Tsipras, questa mattina, al parlamento europeo, ha infiammato la platea. “Greci usati come cavie. L’austerità ha fallito. Soldi alle banche non ai cittadini. Il voto di domenica non è stato contro l’Europa”. Sono convinta di una cosa. L’Europa deve avere più cuore e stare dalla parte della popolazione per continuare a crescere. Bisogna investire in cultura e ricerca. Il nostro Humus deve essere questo. Rimbocchiamoci tutti le maniche e continuiamo a lavorare per un mondo (in questo caso un’Europa) più giusto, solidale, unito intorno a quel senso di fratellanza, pace e unione che tanto si auspica.

Maria Cristina Saullo 

Ha vinto lo Stato. Ha vinto l'Italia. Abbiamo vinto tutti noi.

  30 anni di latitanza. 30 anni di misteri, depistaggi, ombre sul latitante più ricercato al mondo. Questa mattina, all’alba, in una clinica...