Due giorni di sport, natura e spettacolo per
contribuire a donare un sorriso a chi ha difficoltà. E' tutto pronto a Santa Maria del Cedro per il I meeting “Dona un
sorriso”, in programma il 25 e 26 luglio. Una manifestazione
sportiva benefica che ha l'obiettivo di raccogliere per i Reparti di Oncologia
Pediatrica, in particolare del Policlinico “Gemelli” di Roma, dove,
frequentemente, vengono ricoverati bambini affetti da tumori e leucemia. Il
programma è ricco di iniziative. Si va dall'escursione in mountain bike, sabato
25 luglio, ai giochi per bambini in spiaggia, allo stage di danza, alla
maratona del sorriso. In serata, non mancherà l'intrattenimento musicale e uno
spettacolo di danza fino alla disco dance. Anche nella giornata di domenica, 26
luglio, proseguiranno gli eventi dedicati alla raccolta fondi per i reparti di
Oncologia pediatrica. Giochi per adulti, fitness, danza, zumba, Le finalità
della manifestazione le spiegano gli organizzatori: “Il desiderio di questi
bambini è quello di vivere, crescere e affrontare il cammino della vita.
Purtroppo però, per tanti di loro questo desiderio non si avvera, e il loro
sogno di vincere la malattia si infrange contro il linfoma che li porta via,
tra gli angeli...nel cielo! Una realtà che lascia tristezza di fronte a tutto
ciò, ma che rappresenta anche lo stimolo a dedicarsi con impegno a questa
iniziativa concentrando i propri sforzi sulla raccolta fondi per contribuire a
rendere meno difficile e triste la loro permanenza in questi reparti”. Due
giorni di divertimento, insomma, per regalare un sorriso in più a chi soffre.
martedì 21 luglio 2015
venerdì 17 luglio 2015
Riapre uno dei locali più belli e suggestivi della Calabria....
Riapre in tutto il suo splendore e rilancia dopo due anni di stop uno dei locali più in voga di Scalea e della Riviera dei Cedri: “L’Acadie club”. Da sabato 18 luglio, nelle scenografiche piste da ballo
completamente rinnovate, riprende la lunga avventura del club, tra i più belli
della Calabria. "Vogliamo
dare uno scossone, con una proposta ad ampio raggio che possa attirare
tantissime persone - affermano Gino Liguori e Alda Civelli, patron della storica discoteca di
Scalea, mostrando grande fiducia nel futuro del locale e dell'intrattenimento
estivo nel comprensorio tirrenico". Il 18 luglio, dunque, ripartirà
l'avventura della struttura, importante non solo per i cittadini
del Tirreno e per i turisti alla ricerca di
luoghi speciali dove trascorrere le notti d’estate, ma per tutto il territorio
e il suo tessuto sociale ed economico. Nel programma dell'Acadie club, sono previste serate
diverse, proposte al passo con i tempi, in base alle nuove richieste e hai
bisogni del pubblico sempre più attento ed esigente. Per Alda e Gino, l'obiettivo è quello di offrire una proposta eterogenea che possa accontentare un gran numero di persone. Per tale motivo è stato scelto l'intero e collaudatissimo staff del Qi clubbing di Franciacorta, in provincia di Brescia, animazione compresa, che porterà nella riviera dei Cedri un mix di musica,
arte e spettacolo mai visto prima, a partire dalla serata d’inaugurazione, alla
quale sarà presente, insieme al corpo di ballo Qi Show, direttamente dal
"Lido de Paris", Claire Camille, una delle migliori interpreti
mondiali della danza.
giovedì 16 luglio 2015
Deontologia del giornalista e rapporto con le fonti d’informazione: interessante convegno in Prefettura a Catanzaro
All’evento, organizzato
dall’Ordine dei Giornalisti della Calabria, hanno partecipato il Prefetto
Latella, il Procuratore Generale Mazzotta, il Procuratore Aggiunto Bombardieri,
Monsignor Bertolone, il vicario del Questore Peluso ed il comandante dei CC di
Catanzaro, Cantoni
“Il codice deontologico dei
giornalisti ed il rapporto con le fonti d’informazione” sono stati al centro di
un interessante incontro-evento organizzato dall’Ordine dei Giornalisti della
Calabria al quale hanno partecipato circa 200 giornalisti calabresi e tenutosi
nella Sala del Tricolore della Prefettura di Catanzaro. Sul tema sono
intervenuti sei relatori d’eccezione che hanno sviscerato in tutti i suoi
aspetti il tema del convegno. Il Prefetto di Catanzaro, dottoressa Luisa Latella,
ha sottolineato l’importanza di una informazione corretta, che corrisponda alla
realtà dei fatti e che non induca, nell’opinione pubblica, una percezione
distorta o esagerata della realtà. “La gente si forma un’opinione leggendo i
giornali, seguendo le televisioni o andando sui siti web d’informazione -ha
detto la dottoressa Latella- e se le notizie che legge o ascolta non sono
veritiere finisce col percepire una realtà deformata e con l’adattare anche i
propri comportamenti o le proprie reazioni a quella realtà”. Il dottor Raffaele
Mazzotta, Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Catanzaro ha
incentrato il suo intervento su aspetti essenzialmente tecnici: prima ha illustrato magistralmente i problemi
legati al segreto istruttorio ed al diritto del giornalista di non rivelare la
fonte della notizia, poi ha specificato quali siano le responsabilità degli
Uffici di Procura e della Procura Generale, in quanto fonti primarie, in
relazione alle notizie da diffondere. “Abbiamo il dovere di dare informazioni
circostanziate, precise e corrette ai giornalisti” -ha detto il dottor
Mazzotta- aggiungendo che “proprio per questo la responsabilità di divulgare le
notizie ricade sui capi delle Procure e sul Procuratore Generale, i quali
eccezionalmente possono delegare un altro magistrato dell’ufficio. E nel dare
le notizie alla stampa -ha aggiunto il Procuratore Generale- bisogna tenere nel
debito conto il rispetto della dignità di tutti”. Monsignor Bertolone,
arcivescovo di Catanzaro, si è soffermato dal canto suo su aspetti più
strettamente etici della professione giornalistica: “Giornalismo non deve
significare -ha detto Monsignor Bertolone- soltanto dare notizie ma anche
preoccuparsi dell’impatto che quelle notizie possono avere sull’opinione
pubblica. Quello che deve venire in campo prepotentemente deve essere la
sensibilità, la cultura e la professionalità del giornalista perché informare
deve servire anche e soprattutto a formare”. Il dott. Giovanni Bombardieri,
Procuratore Aggiunto della DDA di Catanzaro, ha illustrato nel dettaglio, e con
grande efficacia, le norme che regolano la pubblicazione di atti giudiziari.
“Non tutti gli atti depositati sono pubblicabili -ha spiegato il dott. Bombardieri- perché
alcuni di essi, pur già a conoscenza dell’imputato o del difensore, possono, se
pubblicati, determinare danni alle indagini”. Il Procuratore Aggiunto ha
inoltre ricordato come sia necessario, raccontando fatti di cronaca, “dare ad
ogni elemento la giusta collocazione, evitando di collegare tout court episodi
di valenza circoscritta a realtà criminali organizzate e molto più invasive.
Bisogna evitare -ha detto ancora Bombardieri- di ingenerare allarmismi
eccessivi ed ingiustificati ancorando le notizie alle informazioni che
provengono solo da fonti primarie e credibili”. Il dott. Luigi Peluso, vicario
del Questore di Catanzaro, si è soffermato sull’organizzazione interna alle
Questure e sulle caratteristiche dell’ufficio che è delegato a tenere i
contatti con la stampa ed a fornire informazioni. “Sempre raccordandoci con la
Procura -ha detto il dott. Peluso- noi della Polizia diamo notizie alla stampa
solo dopo averle adeguatamente filtrate e valutate e solo sulla base di
elementi certi ed ormai agli atti”. Il colonnello Ugo Cantoni, Comandante
provinciale dei carabinieri di Catanzaro, ha invitato i giornalisti a tenere
conto sempre dell’alta incidenza che le notizie da loro fornite hanno sulle
persone. “Ancora oggi -ha detto il colonnello Cantoni- per dare forza ad una
notizia la gente usa dire che l’ha letta sul giornale o l’ha sentita in
televisione. Questo significa che una notizia falsa data dai giornali o dalla
televisione acquista immediatamente una credibilità che non meriterebbe e che
può però generare danni seri alle persone. Vi invito a riflettere su questo”
–ha concluso Cantoni. Il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Giuseppe
Soluri, nel ringraziare tutti i relatori per il loro prezioso e pregnante
intervento, ha concluso ricordando la necessità e l’obbligo per i giornalisti
di rispettare il codice deontologico, “sia quello fissato dalle norme che
quello -ha detto- rappresentato dalla propria coscienza, dalla propria cultura
e dalla propria maturità professionale”
martedì 14 luglio 2015
La Libertà....
In questi giorni, molto si discute sul tema del libero pensiero. A scuola, sui giornali ma anche i mass media dibattono molto di questa libertà. Non si parla di cosa essa sia nella sua stessa essenza, ma si sottolinea la necessità della difesa di tale diritto.La libertà di pensiero, di espressione appartiene alla dignità stessa dell’uomo. Il diritto di avere proprie idee, di poterle sostenere, divulgare, far conoscere. Il diritto di difenderle, di manifestarle, di metterle per iscritto e proclamarle. Libertà di pensiero è tutto questo e non solo.Tuttavia occorre fare una precisazione: si parla di diritto, ma di diritto volto al bene proprio e altrui. Non esiste un diritto all’offesa, alla denigrazione, alla derisione altrui. Non esiste un diritto alla diffamazione, alla calunnia. Non vi è alcun diritto alla persecuzione né all’istigazione. La libertà di pensiero ,non è libertà al male gratuito, all’ingiuria, all’accusa. Si tratta di un valore molto alto che va difeso e riconosciuto a tutti , in quanto uomini liberi e di ottimi costumi, perciò va al tempo stesso tutelato e assicurato nel massimo rispetto della dignità della persona.
M.S.
venerdì 10 luglio 2015
Ad Maiora Semper....
Ho appena finito di leggere
un libro che mi ha affascinato. Mi ha riportato indietro negli anni. Quegli
anni vissuti in una caserma dei carabinieri. La mia casa, la mia famiglia, il
mio essere donna al servizio della collettività anche se faccio un lavoro diverso.
Sono una giornalista (disoccupata al momento). Il volume, mi è stato prestato
da una signora splendida, molto gentile, con la quale disquisiamo spesso su
cosa vuol dire essere militari dell’arma nell’anima. Il libro si chiama ‘’Il Basco
Rosso’’, scritto, in maniera brillante, da Alessandra D’Andrea. Fiumi di parole
e frasi semplici che scorrono in maniera fluida e immergono il lettore in un
universo ricco di sensi inebrianti. Scorrendo le pagine, si scopre la vita di
uomini addestrati a resistere nei territori più impervi e nelle situazioni più
difficili, nella consapevolezza di dover adempiere ad un compito che per loro è
una missione. Sono i “Cacciatori di Calabria”. I carabinieri dello squadrone eliportato,
di stanza a Vibo Valentia. Continuando a leggere, mi sono immersa nella loro
storia e nei sentimenti che li accompagnano nel loro lavoro contro i sequestri,
il narcotraffico, l’espandersi della ‘ndrangheta. “Si tratta di uomini che
operano nell’ombra. Lì li ho conosciuti e lì li ho lasciati – ha affermato
l’autrice, romana, studiosa del fenomeno delle mafie -. Quello dei “Falchi” è
uno di quei reparti su cui, ieri come oggi, vige il massimo riserbo. Nel mio
libro non troverete, quindi, rivelazioni su indagini, operazioni o catture
eccellenti. Piuttosto l’obiettivo è avvicinare i cittadini e i giovani all’Arma
dei Carabinieri. Il mio lavoro rappresenta l’anello di congiunzione tra i
militari e noi tutti, per una maggiore partecipazione civile, soprattutto in
questo delicato momento storico, dove è evidente la mancanza di punti di
riferimento”. Si…. Punti di riferimento. Chi come me, è cresciuta con il senso
del dovere, il rispetto totale delle leggi e della legalità sa che solo
avendoli può continuare ad operare con onestà, quella con la ‘’O’’ maiuscola, per
creare un futuro migliore. Quando ho finito di leggere il libro, mi sono resa
conto di essere ripiombata in un mondo che mi appartiene. È nel mio Dna.
Sentirsi carabiniere nel cuore. Essere consapevoli di cosa vuol dire il
sacrificio, l’abnegazione, il senso del dovere e dello Stato può farci
diventare cittadini migliori. Basta volerlo. Non ho scelto di nascere e
crescere in un ambiente militare, ma devo dire “GRAZIE PAPA’”’ per avermi insegnato
ad essere quella che sono.
M.C.S.
mercoledì 8 luglio 2015
L'Europa deve avere più cuore....
Sono giorni, ma cosa dico,
settimane, che siamo tutti incollati alla televisione ad assistere a dirette
fiume sulla crisi greca. Grexit si…Grexit no… Un dilemma che attanaglia tutti
noi cittadini europei. Ho un ricordo nitido sul default dell’Argentina, ma non
essendo molto addentro ad avvenimenti economici e finanziari (Cosa molto
sbagliata lo so) non me ne sono mai interessata più di tanto. Ora no. Le cose
sono cambiate. Cerco di capire, di farmi un’idea su cosa stia accadendo e di
come si potrebbe uscire da questa empasse. Vado a spulciare l’andamento delle
borse (oggi quelle asiatiche sono crollate), lo spread. Ascolto, con
attenzione, ciò che dichiarano i più illustri economisti, insieme alle analisi
di miei autorevoli colleghi. L’anno scorso (era ottobre) sono stata in Grecia.
Una nazione bellissima. Ho visitato Santorini e Atene. Luoghi incantevoli,
ricchi di storia, cultura, tradizioni. La popolazione è gentile, affabile,
molto propensa al dialogo. Il turista che visita il borgo meraviglioso dell’isola
più bella (a mio modesto parere) della Grecia è accolto da un profumo
inebriante che circuisce i sensi dei più. Un mondo fatato, colorato di blu che fa
pensare alla beltà del paradiso dantesco. Per non parlare, poi, della capitale.
Quell’Atene ricca di storia, mitologia, culto degli dei, patria dei più grandi
oratori e di quella ‘’Democrazia’’ alla quale, oggi, tutti si appellano. È lì,
in quelle piazze sconfinate, che è nato il δῆμος (démos), popolo e κράτος (cràtos)
potere, che, etimologicamente, significa governo del popolo. È nella penisola
ellenica che è nata la ‘’Polis’’, un modello di struttura che prevedeva
l'attiva partecipazione degli abitanti liberi alla vita politica. Ed è proprio
la popolazione che domenica scorsa ha mandato un segnale chiaro all’Europa,
votando ‘’No’’ al referendum. Non mi divulgo oltre, anche perché ormai, è noto
a tutti quali sono gli avvenimenti di queste ultime ore. Il premier italiano,
Matteo Renzi, ha affermato che l’Europa, così com’è, non va. Ci vuole più
crescita. Il primo ministro greco, Tsipras, questa mattina, al parlamento
europeo, ha infiammato la platea. “Greci usati come cavie. L’austerità ha
fallito. Soldi alle banche non ai cittadini. Il voto di domenica non è stato
contro l’Europa”. Sono convinta di una cosa. L’Europa deve avere più cuore e
stare dalla parte della popolazione per continuare a crescere. Bisogna
investire in cultura e ricerca. Il nostro Humus deve essere questo.
Rimbocchiamoci tutti le maniche e continuiamo a lavorare per un mondo (in
questo caso un’Europa) più giusto, solidale, unito intorno a quel senso di
fratellanza, pace e unione che tanto si auspica.
Maria Cristina Saullo
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