All’evento, organizzato
dall’Ordine dei Giornalisti della Calabria, hanno partecipato il Prefetto
Latella, il Procuratore Generale Mazzotta, il Procuratore Aggiunto Bombardieri,
Monsignor Bertolone, il vicario del Questore Peluso ed il comandante dei CC di
Catanzaro, Cantoni
“Il codice deontologico dei
giornalisti ed il rapporto con le fonti d’informazione” sono stati al centro di
un interessante incontro-evento organizzato dall’Ordine dei Giornalisti della
Calabria al quale hanno partecipato circa 200 giornalisti calabresi e tenutosi
nella Sala del Tricolore della Prefettura di Catanzaro. Sul tema sono
intervenuti sei relatori d’eccezione che hanno sviscerato in tutti i suoi
aspetti il tema del convegno. Il Prefetto di Catanzaro, dottoressa Luisa Latella,
ha sottolineato l’importanza di una informazione corretta, che corrisponda alla
realtà dei fatti e che non induca, nell’opinione pubblica, una percezione
distorta o esagerata della realtà. “La gente si forma un’opinione leggendo i
giornali, seguendo le televisioni o andando sui siti web d’informazione -ha
detto la dottoressa Latella- e se le notizie che legge o ascolta non sono
veritiere finisce col percepire una realtà deformata e con l’adattare anche i
propri comportamenti o le proprie reazioni a quella realtà”. Il dottor Raffaele
Mazzotta, Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Catanzaro ha
incentrato il suo intervento su aspetti essenzialmente tecnici: prima ha illustrato magistralmente i problemi
legati al segreto istruttorio ed al diritto del giornalista di non rivelare la
fonte della notizia, poi ha specificato quali siano le responsabilità degli
Uffici di Procura e della Procura Generale, in quanto fonti primarie, in
relazione alle notizie da diffondere. “Abbiamo il dovere di dare informazioni
circostanziate, precise e corrette ai giornalisti” -ha detto il dottor
Mazzotta- aggiungendo che “proprio per questo la responsabilità di divulgare le
notizie ricade sui capi delle Procure e sul Procuratore Generale, i quali
eccezionalmente possono delegare un altro magistrato dell’ufficio. E nel dare
le notizie alla stampa -ha aggiunto il Procuratore Generale- bisogna tenere nel
debito conto il rispetto della dignità di tutti”. Monsignor Bertolone,
arcivescovo di Catanzaro, si è soffermato dal canto suo su aspetti più
strettamente etici della professione giornalistica: “Giornalismo non deve
significare -ha detto Monsignor Bertolone- soltanto dare notizie ma anche
preoccuparsi dell’impatto che quelle notizie possono avere sull’opinione
pubblica. Quello che deve venire in campo prepotentemente deve essere la
sensibilità, la cultura e la professionalità del giornalista perché informare
deve servire anche e soprattutto a formare”. Il dott. Giovanni Bombardieri,
Procuratore Aggiunto della DDA di Catanzaro, ha illustrato nel dettaglio, e con
grande efficacia, le norme che regolano la pubblicazione di atti giudiziari.
“Non tutti gli atti depositati sono pubblicabili -ha spiegato il dott. Bombardieri- perché
alcuni di essi, pur già a conoscenza dell’imputato o del difensore, possono, se
pubblicati, determinare danni alle indagini”. Il Procuratore Aggiunto ha
inoltre ricordato come sia necessario, raccontando fatti di cronaca, “dare ad
ogni elemento la giusta collocazione, evitando di collegare tout court episodi
di valenza circoscritta a realtà criminali organizzate e molto più invasive.
Bisogna evitare -ha detto ancora Bombardieri- di ingenerare allarmismi
eccessivi ed ingiustificati ancorando le notizie alle informazioni che
provengono solo da fonti primarie e credibili”. Il dott. Luigi Peluso, vicario
del Questore di Catanzaro, si è soffermato sull’organizzazione interna alle
Questure e sulle caratteristiche dell’ufficio che è delegato a tenere i
contatti con la stampa ed a fornire informazioni. “Sempre raccordandoci con la
Procura -ha detto il dott. Peluso- noi della Polizia diamo notizie alla stampa
solo dopo averle adeguatamente filtrate e valutate e solo sulla base di
elementi certi ed ormai agli atti”. Il colonnello Ugo Cantoni, Comandante
provinciale dei carabinieri di Catanzaro, ha invitato i giornalisti a tenere
conto sempre dell’alta incidenza che le notizie da loro fornite hanno sulle
persone. “Ancora oggi -ha detto il colonnello Cantoni- per dare forza ad una
notizia la gente usa dire che l’ha letta sul giornale o l’ha sentita in
televisione. Questo significa che una notizia falsa data dai giornali o dalla
televisione acquista immediatamente una credibilità che non meriterebbe e che
può però generare danni seri alle persone. Vi invito a riflettere su questo”
–ha concluso Cantoni. Il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Giuseppe
Soluri, nel ringraziare tutti i relatori per il loro prezioso e pregnante
intervento, ha concluso ricordando la necessità e l’obbligo per i giornalisti
di rispettare il codice deontologico, “sia quello fissato dalle norme che
quello -ha detto- rappresentato dalla propria coscienza, dalla propria cultura
e dalla propria maturità professionale”
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