giovedì 5 settembre 2013

Il lato rosa dell'immigrazione... pubblicato su telegiornaliste.com

Sono settimane, ormai, che assistiamo attoniti a sbarchi di immigrati sulle coste italiane. Decine e decine di persone, ammassate su barconi di fortuna che attraversano il canale di Sicilia per scappare dalla guerra. Uomini, donne, bambini indifesi con gli occhi pieni di speranza. Ovviamente, teatro degli avvenimenti non è solo il nostro Paese ma anche i territori medio orientali, confinanti con le aree in conflitto. Qui, sono tante le persone, assiepate nei campi profughi, in attesa di poter far rientro nella loro terra.
Un’immagine, però, colpisce l’occhio del comunicatore più attento. Si tratta di uno scatto nitido, dove le protagoniste sono le donne. Le vedi all’esterno dell’accampamento, circondato dal deserto, con indosso il loro vestito tradizionale, sedute su un terrapieno o su una seggiola di fortuna. Insieme alle più giovani, scorgi le ‘’Anziane’’, intente a domare il fuoco, a cucinare o a stendere i pochi indumenti che sono riuscite a portar via. Sullo sfondo, il bianco delle tende dell’Uncr che fanno comprendere quanto la tragedia sia immane e come sia arrivato il momento che si ponga fine alle atrocità per far scoppiare la Pace
Da quel lembo di terrà, si passa al mare. Quello specchio d’acqua, teatro di scie nitide, provocate da quei barconi che lo attraversano. Navi di fortuna con su decine e decine di esseri umani. E anche qui, le protagoniste sono loro: le donne. Figlie dei tempi. Figlie, fragili all’apparenza, ma con una grande forza. Le noti subito con le loro tuniche, i foulard incollati al capo, con quel viso segnato dal tempo e dalla paura. Le vedi aggrappate a passamani di fortuna, con in braccio i loro piccoli. Alcune di esse hanno dato alla luce i propri bimbi durante la traversata. Li tengono stretti al proprio grembo come per proteggerli, per farli sentire al sicuro.
Sono le prime a toccare terra, a baciarla come l’El Dorado. Quel luogo leggendario, situato al di là del mondo conosciuto, dove i bisogni materiali sono appagati e gli esseri umani vivono in pace tra loro, godendo della vita. Spesso viene associato al paradiso terrestre o all'Eden situato agli antipodi.
Tutte, nessuna esclusa, vengono assistite da quell’esercito di volontari ai quali si aggrappano in un abbraccio avvolgente pieno di speranza. Nei loro occhi scuri e grandi, a volte celati da un velo, si scruta tutto l’orrore che hanno vissuto. Bombe, distruzione, carestia, soprusi. Ma, allo stesso tempo, si percepisce tutta la forza che hanno avuto per scappare da quell’inferno. Un inferno di fuoco e fiamme che avvolge tutto, che sopprime i sogni dei loro bimbi, dei loro mariti.
È questo il senso proprio dell’esistenza di una donna che racchiude in se quello spirito di beltà, proprio di chi ha nell’animo l’ardore di sconfiggere il male per raggiungere la luce che splende in fondo al tunnel. Il loro coraggio sprona ad andare avanti.
Cri...


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