Mentre eravamo tutti intenti a preoccuparci di farmacisti, tassisti, crociere e forconi, guarda il governo cosa avrebbe infilato nel decreto”LIBERALIZZAZIONI”. Art.44: Project Financing per la realizzazione di infrastrutture carcerarie. In sintesi, quello di affidare le carceri ai privati. Non solo si permette ai privati a costruire le carceri, ma si scrive nero su bianco che: "al fine di assicurare il perseguimento dell’equilibrio economico-finanziario dell’investimento, al concessionario è riconosciuta, a titolo di prezzo, una tariffa per la gestione dell’infrastruttura e per i servizi connessi, ad esclusione della custodia". Questo significherebbe che la gestione carceraria, escluse le guardie, verrebbe affidata a privati imprenditori. Ma c'è dell’altro: "il concessionario nella propria offerta, dovrebbe prevedere che le fondazioni di origine bancaria contribuiscano alla realizzazione delle infrastrutture di cui al comma 1, con il finanziamento di almeno il 20% del costo di investimento. In soldoni, è fatto obbligo di far partecipare le banche alla spartizione della torta, torta di denaro pubblico, perché è sempre lo stato che paga". Io credo che un provvedimento del genere avrebbe meritato un dibattito pubblico in un paese normale, e non infilato di soppiatto tra gli articoli mentre il popolo è distratto a pensare ai taxi.
Mario Saullo
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