venerdì 2 agosto 2013

Continuiamo ad avere speranza...

 
 
Possiamo continuare a sperare in un futuro migliore?
Possiamo auspicare che si possa uscire presto da questo limbo fatto di crisi economica, emorragia di posti di lavoro, disoccupazione alle stelle e chi più ne ha più ne metta?

Interrogativi che campeggiano quotidianamente.
In questi ultimi mesi, siamo stati abituati a coup de theatre.
Per la prima volta, nella storia della Repubblica italiana, un presidente della Repubblica è succeduto a se stesso. Giorgio Napolitano, un grande padre della Patria, ha deciso di rimanere al suo posto con responsabilità.
Ci troviamo ad essere governati da un esecutivo delle grande intese. I due maggiori partiti, Partito democratico e Popolo della Libertà, nonostante le diverse visioni politiche, stanno lavorando insieme per far uscire l’Italia dall’empasse in cui è caduta.
Da ieri, però, sembra che il clima sia cambiato.
Siamo stati incollati per tutto il pomeriggio alla Tv, in attesa della sentenza della Corte di Cassazione sul processo Mediaset che vedeva, come maggior imputato l’ex premier, Silvio Berlusconi. Un dibattimento, durato diversi anni.
Davanti al ‘’Palazzaccio’’, si scorgevano miriadi di telecamere, cronisti, provenienti da tutto il mondo,  che hanno raccontato, nel dettaglio, gli attimi prima l’entrata, nell’Aula ‘’Brancaccio’’, dei giudici che hanno decretato la fine di un’epoca.
Erano le 19:40. Il presidente della sezione feriale della Corte di Cassazione, Antonio Esposito ha letto il dispositivo. Condanna confermata a quattro anni di reclusione per Berlusconi, (dovrà scontare solo un anno) con l’accusa di frode fiscale, e rinvio alla Corte d'Appello di Milano ma solo per la rideterminazione della pena accessoria, ovvero la durata dell'interdizione dai pubblici uffici.
Si tratta della condanna di un uomo che ha caratterizzato un ventennio di vita politica italiana. Una sentenza storica che rimarrà negli annali come tutti gli avvenimenti che si sono susseguiti nel 2013.
La giustizia ha fatto il suo corso: ‘’La legge è uguale per tutti’’.
Ovviamente, non entro nel merito del giudizio. Voglio solo basarmi, obiettivamente, come è mio costume, sui fatti, rimanendo ancorata a quella positività che anima, da sempre il mio cuore.

C’è chi parla di un’imminente caduta del governo.
Sinceramente, non sono d’accordo.
Credo che la strada intrapresa debba continuare a viaggiare su questo binario.
Le forze politiche lo devono fare per tutti noi cittadini onesti che ce la stanno mettendo tutta per non mollare.
Lo devono fare, soprattutto per l’Italia, la nazione più bella del mondo, abitata da un popolo che non si è mai fatto sopraffare e che è risorto tante volte dalle macerie di avvenimenti ben più seri.
Oggi, il termine giusto è ‘’SPERANZA’’. Rimbocchiamoci le maniche. Continuiamo ad amare il nostro Paese, credendo in un futuro migliore.
A tal fine prendo in prestito una frase di Papa Francesco: ''Non lasciatevi rubare la speranza, quella che ci dà Gesù''.
Cristina Saullo


1 commento:

  1. Buona notte, Cristina Saullo come se il tuo modo di scrivere che trasmette emozioni e sempre con il senso comune, so che alcune leggi di ogni paese ha le sue leggi petrias. Noi cittadini, si aspettano che sia lo stesso per tutti e può portare alcuni atteggiamenti esparança delle nostre autorità, infatti, far rispettare queste leggi ", dal popolo e per il popolo."

    Ana Cristina A.Azevedo. Brasile

    RispondiElimina

Ha vinto lo Stato. Ha vinto l'Italia. Abbiamo vinto tutti noi.

  30 anni di latitanza. 30 anni di misteri, depistaggi, ombre sul latitante più ricercato al mondo. Questa mattina, all’alba, in una clinica...