La Playa di Catania.
La spiaggia
gremita di vacanzieri in un’assolata mattina di agosto. Bimbi che sguazzano
nelle acque limpide del mare. Ombrelloni aperti. Famiglie impegnate a prendere
la tintarella in uno squarcio di estate che, sulle coste siciliane, significa
caldo, brezza e divertimento per grandi e piccini.
All’orizzonte una nave da
crociera con a bordo decine di migliaia di turisti pronti ad ammirare quanto di
più bello sa offrire quel lembo dell’isola. L’etna, in primis, con la sua immagine suggestiva. I vicoli e
vicoletti della città vecchia, le escursioni a Taormina e giardini Naxos e chi
più ne ha più ne metta.
Insomma, una giornata
tranquilla se non fosse per quei teli blu che campeggiano sulla battigia.
Quella mattina si è consumata l’ennesima tragedia del mare. Decine e decine di
migranti, assiepati su un peschereccio sono sbarcati su quel lembo di terra per
sfuggire alla miseria e alla guerra. Donne, uomini, bambini ammassati su un
barcone della speranza, per cercare un futuro migliore. Per alcuni di loro il
sogno della terra promessa è svanito in un attimo. Hanno perso la vita,
inghiottiti dall’azzurro del Mar Jonio.
Siamo, ormai, e purtroppo
abituati ad assistere ad avvenimenti del genere e in un periodo come questo si
continua ad avere l’amaro in bocca e a non riuscire a capire come possano
succedere ancora cose del genere. Abbiamo guardato attoniti immagini di morte
assurda.
È ingiusto perdere la vita
in questo modo.
Per fortuna, noi, popolo
italiano, siamo inclini all’accoglienza e all’aiuto nei riguardi delle persone
sofferenti.
Ciò che è accaduto nel
capoluogo etneo nei giorni scorsi, non è altro che l’ennesimo sbarco di
immigrati che, in varie regioni d'Italia, grazie all’aiuto di persone di buona volontà e alle forze dell’ordine
che operano per sopperire alle loro problematiche cercano di rifarsi una vita
per sfuggire a soprusi e angherie.
È giusto che si aiuti chi ne
ha bisogno ad ogni latitudine. A volte basta un sorriso, una parola di conforto,
un gesto. Ed è questo che caratterizza tutti noi.
Cri...
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