Una cifra apocalittica. È, infatti, quasi un
milione il numero di bambini rifugiati, fuggiti dalla Siria dall'inizio della
guerra.
Non lo dico io. I numeri,
forniti dall'Alto commissariato Onu per i rifugiati e dall'Unicef, a Ginevra
parlano chiaro.
Una situazione incredibile,
inverosimile nel terzo millennio.
Passano i giorni, mesi, anni, e la situazione
precipita. Il più delle volte, ci si trova di fronte ad avvenimenti senza
senso. E chi porta il fardello sono sempre i bimbi, i più indifesi. Minori che
fuggono dai conflitti, diretti verso la terra promessa. Si tratta di esseri
umani con meno di undici anni. Il più delle volte neonati che sbarcano da
quelle carrette del mare, in braccio alla loro mamma o accuditi da estranei o
parenti ai quali sono stati affidati. Scene che fanno male, rabbia e dolore.
Non si può continuare così.
Il direttore generale
dell'Unicef, Anthony Lake, ha denunciato il "fallimento della comunità
internazionale", posta di fronte alle sue responsabilità.
È il momento di tutelare i
bimbi strappati alle loro case, fuggiti da un orrore inconcepibile con le
conseguenze del caso. Hanno bisogno di cure, amore, serenità. Chiedono solo un
futuro migliore che non deve essere negato a nessuno.
Cri…
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