Continua
lo sciame sismico sul massiccio del Pollino, interessato, nei giorni
scorsi, da una forte scossa di terremoto. Da più parti è stato
chiesto lo stato di calamità naturale, ma l'esecutivo nazionale
tarda a dare risposte. Parlamentari di ogni schieramento politico, le
istituzioni locali, provinciali, regionali, esperti del settore e i
cittadini tutti, in campo per la prevenzione e il ripristino
della normale vita quotidiana.
Nei giorni scorsi, nei comuni colpiti
dal sisma hanno riaperto le scuole, ma la paura è tanta. Ancora
oggi, numerose famiglie non sono rientrate nelle proprie abitazioni,
il 40% delle quali sono state dichiarate inagibili. Problemi anche
negli ospedali. Uno in particolare, quello di Mormanno. Chiese
chiuse, beni architettonici e di pregio artistico transennati. La
macchina dei soccorsi ha funzionato alla perfezione. Mobilitazione
anche da parte dei vigili del fuoco di Perugia, presenti nei comuni
potentini con le loro attrezzature all'avanguardia per monitorare il
territorio, insieme ai colleghi calabresi e lucani.
E ora?
Lo
stato non risponde. Sembriamo abbandonati a noi stessi.
Questa
mattina, nell'ambito della trasmissione ''Uno Mattina'', in onda su
Rai 1, il governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti, ha
espresso la grande preoccupazione “perché – ha affermato - la
mancata dichiarazione, da parte del Governo, dello stato di
emergenza, che è un elemento fondamentale per affrontare
complessivamente la situazione, ci lascia un pò allo sbando. È
importante allora - ha aggiunto Scopelliti - un impegno diretto
dell'esecutivo nazionale con la costituzione di un Tavolo tecnico,
nell'ambito del quale individuare un percorso che consenta di mettere
in sicurezza tutti quei siti pubblici e privati danneggiati dal
sisma, in modo da dare garanzie ai cittadini e restituire loro una
vita normale”.
La Calabria è una regione ad alto rischio sismico.
“Occorre, dunque, - ha continuato il presidente della giunta
regionale calabrese - programmare e pianificare gli interventi
necessari per mettere in sicurezza l'intera regione. Noi siamo pronti
a fare la nostra parte, ma vogliamo discutere col Governo e i
ministeri competenti dell'attuazione degli interventi necessari per
dare serenità e un futuro alle famiglie colpite dal sisma”.
Secondo Scopelliti, ''al di là dell'intervento immediato e della
tempestività con cui è stato attuato, grazie ad un meccanismo
regionale e locale la cui efficienza è stata riconosciuta dal Capo
della Protezione civile, Gabrielli, rimangono due aspetti importanti
da definire: come gestire la fase emergenziale, determinata dal fatto
che c'è un terzo degli edifici di Mormanno che non sono agibili e
come gestire anche la fase della pianificazione, con risorse e
certezze, degli interventi per mettere in sicurezza tutto il
territorio calabrese. Per questo è indispensabile l'azione del
Governo centrale''.
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