“L’Amministrazione controllata
del Comune di Scalea non può e non deve applicarea pioggia tributi per risanare
i conti ed appianare un bilancio in rosso facendolo ricadere esclusivamente
sulle spalle dei contribuenti.
L’ultimo mese dell’anno appena
trascorso ed in questi giorni stanno giungendo nelle case degli scaleoti e di
quelli non residenti, solleciti di pagamento molti dei quali riferiti anche al
2009. Non solo, la stessa amministrazione nella seduta straordinaria del 30
settembre 2014 ha approvato, con la delibera n. 56, le nuove tariffe per il
servizio idrico integrato per il 2014 aumentandole del 24,60%.
Un fatto senza precedenti che la
dice lunga sul modo fin troppo chiaro scelto ed applicato da questa
amministrazione, giunta al Comune a seguito delle vicende scandalose della
precedente giunta arrestata interamente.Municipalità e Cittadinanza, pur
riconoscendo le giuste motivazione che indussero a commissariare l’ente, non può
disattendere le lagnanze dei cittadini sempre più emarginati, frustrati, in
preda a lacerazioni, divisioni e scontri sociali.
Siamo anche consci che se ciò
potesse essere utile a garantire i servizi sociali, oltre che ad offrire
opportunità di lavoro, saluteremmo i sacrifici con spirito di servizio sapendo
che il fine giustifica i mezzi. Il problema serio e drammatico è che qui si
parla solamente di tasse e balzelli che vanno ad incidere unicamente sulle
famiglie già provate e massacrate da Tasi, Tari, Imu e così via, senza alcuna
logica o migliorie e benefici per la città, in perfetto stile burocratese.
Pertanto, attraverso la stampa,
chiediamo un incontro con il Commissario Straordinario affinchè ascolti le
ragioni del nostro disappunto che giungono direttamente dal popolo.Se questo
stato di cose proseguirà, MeC è pronta a scendete in piazza proclamando una
giornata di protesta cittadina, perché il compito che si prefigge ogni
componente del mondo politico ed amministrativo di un società civile che si
rispetti è quello di stare vicino alla gente, alle attività produttive, agli
esercenti commerciali, alle famiglie, ai pensionati, ascoltando e raccogliendo
i timori, gli umori, le aspettative e le difficoltà dell’intera comunità, non
certo l’applicazione intransigente e pedissequa di provvedimenti e decisioni che
probabilmente se ne potrebbero fare a meno”.
Il Segretario Nazionale di MeC
Francesco Saverio Di Lorenzo
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