mercoledì 19 agosto 2015

Bisogna tutelare i più deboli

Sanità allo sfascio? Tutela dei diritti elementari dei più deboli buttati al vento?

 Leggendo una lettera, pubblicata, nei giorni scorsi, sul sito di informazione di un collega, mi sono venuti i brividi. 
Si tratta di una vicenda che riguarda un piccolo angelo.
 Chi scrive è la mamma di una bimba di 5 anni. “Un angelo con gli occhi a mandorla – scrive la donna -. Una bambina down”. La piccola, sempre secondo quanto scritto dalla madre, “aveva 4 mesi di vita quando ha iniziato il suo percorso riabilitativo presso l’Aias di Lauria, in provincia di Potenza. Il 10 agosto scorso è arrivata comunicazione che la struttura ha sospeso, a tempo indeterminato, sia le autorizzazioni che le terapie per i pazienti calabresi per indisponibilità di fondi”.
Una decisione che sta provocando non pochi disagi per chi, come la bambina, segue le terapie necessarie nel centro lucano. 
Sempre secondo quanto riferito dalla mamma della piccola, “fino al 14 agosto la struttura dirigenziale dell’Asp del Tirreno non ha contattato i pazienti in cura presso l’Aias. Mi sono, quindi, recata dai carabinieri di Scalea per raccontare l'accaduto, fornendo copia della lettera inviata all’Aias di Lauria”.
Molti sono stati e sono tutt’ora i sacrifici dei congiunti della piccola. È una situazione senza senso che in una paese civile non dovrebbe mai verificarsi. L’auspicio è che la problematica venga risolta al più presto. I più deboli vanno tutelati. Questi bimbi non vanno abbandonati dalle istituzioni. Chi è preposto alla risoluzione della vicenda, spero lo faccia subito per il bene della piccola.
L’amore che i genitori, donano a questi bimbi è immenso. Gli stessi sono la linfa vitale del loro vivere quotidiano.

In questo caso, lo Stato ha il dovere di intervenire. 
L’essere umano è una creatura di Dio che va accompagnata e difesa in toto con infinita caparbietà e serietà. 

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