Una data, un orario insito nella memoria di ognuno di noi. In quella notte buia se n'è andato un servitore dello Stato, un uomo integgerrimo che ha dato la vita per la democrazia e per la giustizia.
Tutti ricordano quel giorno. In un agguato in via Carini, nel capoluogo siciliano, il
prefetto, Carlo Alberto Dalla Chiesa, e la sua seconda moglie, Emanuela Setti Carraro, vennero uccisi a colpi di kalashnikov insieme all’agente di scorta,
Domenico Russo. Un'esecuzione, il preludio di altri fatti di sangue che di lì a pochi anni provocarono sgomento e indignazione in tutta la popolazione.
A distanza di 30 anni, il ricordo di quella frase, comparsa sul luogo della strage, è sempre presente come una fiammella che non si spegne mai:
«Qui è morta la speranza dei palermitani onesti»... scrissero allora...
Oggi, quella speranza si è riaccesa, grazie al sacrificio di un uomo dell'arma, il cui esempio deve essere il nostro humus quotidiano...
Cri
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