mercoledì 20 febbraio 2019

Recensione attenta e puntuale del libro di Mario Caligiuri


Ripropongo, con piacere, un'attenta analisi della giornalista, Maria Antonietta Calabrò, sull'Huffingtonpost che ha recensito l'ultimo lavoro editoriale del professor, Mario Caligiuri, dal titolo "Introduzione alla società della disinformazione"

M5S, la società della disinformazione e la Fattoria degli Animali
Maria Antonietta Calabrò Giornalista

"L'attuale debole ruolo degli intellettuali probabilmente incide nelle inefficienze della democrazia che dipende dalla inadeguatezza della rappresentanza", scrive il professor Mario Caligiuri in un recente saggio, quanto mai adatto all'attuale fase storica del nostro Paese e persino alla cronaca delle ultime 24 ore, e all'utilizzo e alla gestione della piattaforma Rousseau per "decidere il destino" dell'azionista di maggioranza del governo Conte, Matteo Salvini.

Il titolo del saggio già dice tutto. "Introduzione alla società della disinformazione", che chiama in causa "la comunicazione pubblica come strumento di individuazione e controllo dell'operato delle classe dirigenti da parte dei cittadini".

Ebbene, se applichiamo la tesi di Caligiuri al caso della piattaforma Rousseau, l'utilizzo di internet, l'appello agli iscritti, per le modalità in cui esso è avvenuto, l'esiguo numero dei partecipanti, i blocchi continui dello strumento, i "No" scambiati per "Sì", come l'immagine della Regina nel referendum costituzionale tra Monarchia e Repubblica nell'immediato dopoguerra (quando sterminate masse contadine furono indotte a credere che mettendo la croce sulla testa dell'Italia avrebbero votato per la Monarchia), eccetera, potranno studiati come caso da manuale di utilizzo della post verità, per l'esercizio del potere politico, nel mondo 4.0 .

Nel mondo attuale, secondo Caligiuri, "si richiede maggiore istruzione di fronte alla emergenza sociali (dal fenomeno dell'immigrazione ai rischi ambientali, dai pericoli del cyberspazio all'impatto dell'intelligenza artificiale) ed invece questa educazione pubblica (sia strettamente curriculare, con la scuola e l'università, ma anche quella offerta dal giornalismo di qualità) non c'è o non c'è più. E il mondo diventa il regno delle fake news, o in modo classico, della menzogna e appunto della disinformazione, che nel passato recente era contenuta ad aspetti limitati del controllo sociale, mentre oggi dilaga su ogni dettaglio della vita quotidiana.

Secondo l'Autore fenomeni del genere sono possibili per la mancanza di adeguata educazione, e quindi sono causa ed effetto della crisi educativa.

Caligiuri spiega: "Occorre necessariamente recuperare le facoltà propriamente umane, come la memoria, la concentrazione, il ricordo, la ricerca ed il dialogo. purtroppo al momento avviene l'esatto opposto, dal momento che internet "disincentiva" la persona ad usare questa facoltà che invece rappresentano oasi di resistenza al clamore delle tecnologie".

Eppure qualche accenno di resistenza comincia comunque a vedersi come nell'orwelliana Fattoria degli animali.

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